Terapie Omeopatiche Inconsapevoli (realizzate dalla Medicina Ufficiale)

22-04-2016

A. ACTINOMICINA D (come altri antitumorali) è provvista di AZIONE CANCEROGENA E MUTAGENA come effetto secondario indesiderato e viene detto paradosso in quanto contrasta con le basi scientifiche che ne giustificano l’suo clinico. Alla luce dei meccanismi omeostatici invece l’effetto paradosso perde consistenza: le sostanze antitumorali -come la Farmacologia insegna- sono sostanze provviste di azione mutagena (azione primaria) che non è obbligatoria, ma si misura con la sensibilità di un organismo ad una certa sostanza e alla sua capacità di controllare la nascita di cellule tumorali. Ma tali sostanze pur non inducendo obbligatoriamente nuove cellule tumorali suscitano nell’organismo una reazione di difesa (azione secondaria) che spiegherebbe la loro azione terapeutica. Va da sé che in alcuni soggetti sensibili tali sostanze determinano la nascita di nuove cellule tumorali come azione primaria ma in tal caso tale evento non mostrerebbe più nulla di paradossale. Azione primaria mutagena e reazione organismica di difesa che indurrebbe miglioramento clinico su base omeostatica. Utilizzare il modello omeostatico come base per una migliore comprensione sul meccanismo d’azione dei farmaci permetterebbe di semplificare in senso occamiano l’attuale pensiero scientifico. In questo discorso si inserisce la discussa terapia antitumorale Di Bella che crea oppositori nella Scienza ufficiale per assenza di adeguati modelli esplicativi: anche microdosi di sostanze antitumorali possono avere un effetto di miglioramento clinico in quanto tali microdosi, pur non esplicando un’azione farmacologica intesa in senso classico, riescono ad indurre una reazione secondaria omeostatica che riesce a determinare un miglioramento clinico.

AZIONE PRIMARIA: MUTAGENA su un ridotto numero di soggetti = azione primaria patogenetica

AZIONE SECONDARIA: ANTITUMORALE = azione secondaria curativa

B. METILFENIDATO (RITALIN) sostanza anfetamino simile, induce come effetto secondario desiderato paradosso un’azione calmante nei bambini con disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività (ADHD).

All’azione primaria anfetamino-simile segue una reazione organismica di segno opposto e di carattere omeostatico che in pazienti sensibili si mostra terapeutica.

AZIONE PRIMARIA: ANFETAMINO SIMILE in molti soggetti = azione primaria patogenetica

AZIONE SECONDARIA: CALMANTE in pochi soggetti sensibili individuati da segni clinici peculiari (ADHD) = azione secondaria curativa.

C. CHINIDINA E TUTTI GLI ANTIARTIMICI inducono come effetto secondario indesiderato paradosso ARITMIE CARDIACHE.

AZIONE PRIMARIA = PROARITMICA in pochi soggetti = azione primaria patogenetica

AZIONE SECONDARIA = ANTIARITMICA in molti soggetti = azione secondaria curativa

All’azione primaria proaritmica segue un’azione omeostatica secondaria opposta e curativa. Solo in alcuni soggetti sensibili si manifesta l’azione primaria proaritmica che copre i benefici della reazione secondaria curativa.

D. EPARINA (E SIMILI) induce come effetto secondario indesiderato (effetto paradosso) TROMBOSI

Azione Primaria trombofilica con Azione Secondaria opposta e curativa. Solo in alcuni soggetti sensibili si manifesta l’azione trombofilica e ciò viene riferito come effetto paradosso in quanto non si è ancora trovata una convincente spiegazione scientifica.

E. CAFFEINA induce un sonno di migliore qualità “coffe nap” (Loughborough University). Azione Primaria eccitante con Azione Secondaria opposta e calmante. Bevanda ampiamente diffusa. Chi ne fa un abuso non sente più gli effetti eccitanti primari in quanto ampiamente annullati dalla reazione secondaria dell’organismo: in tali soggetti non è infrequente riscontrare sonnolenza.

F. CAMOMILLA come la caffeina.

Si precisa che, nell’elenco sopra riportato, il termine “secondario”, nella dizione “effetto secondario paradosso” non fa riferimento a comportamenti omeostatici ma solo temporali.

Questi sono degli esempi di terapie omeopatiche inconsapevoli che, come detto, sono basate sulle capacità omeostatiche degli organismi viventi. Tale comportamento omeostatico è alla base, quindi, delle terapie omeopatiche ed offre le basi razionali per capire la Legge dei Simili su cui si basa l’Omeopatia. Il simile riesce a curare il simile, ossia una certa malattia potrà essere curata se si somministra al soggetto affetto da quella malattia una sostanza che riesce a riprodurre in qualche modo quella stessa malattia. Ecco perché il proaritmico cura le aritmie, la sostanza cancerogena cura il cancro, l’eccitante calma, ecc.

L’ELENCO POTREBBE ESSERE AMPLIATO A DISMISURA MA QUANTO ESPOSTO BASTA PER FAR CAPIRE CHE LA LEGGE DEI SIMILI SU CUI L’OMEOPATIA SI BASA (SCOPERTA DA S. HANEMANN), NON È UNA CHIMERA O UNA FAVOLETTA DA LIQUIDARE SACCENTEMENTE. GRAZIE AD ESSA POSSIAMO SFRUTTARE MILIONI DI ANNI DI EVOLUZIONE BIOLOGICA INDIRIZZANDO UNO DEI PROCESSI BIOLOGICI PIU' AFFISCINANTI CHE AFFIANCANO LA VITA CHE È L’AUTOGUARIGIONE.