I medicamenti omeopatici ultramolecolari alterano la resistenza osmotica eritrocitaria

23-11-2017

La resistenza osmotica eritrocitaria (ROE) è valutata cimentando una certa quantità di sangue in una soluzione ipotonica. Più la soluzione è ipotonica, maggiore sarà l’emolisi. I globuli rossi, infatti, sono provvisti di una membrana semipermeabile, per cui in ambiente ipotonico acqua penetra al loro interno incrementandone il volume fino a indurne lo scoppio. Per esempio si può utilizzare una soluzione ipotonica allo 0,40% (che determina un’osmolarità all’incirca dimezzata rispetto all’osmolarità plasmatica) nella quantità di 5 ml alloggiata in provetta che riceve 1oo microlitri (2 goccie) di sangue intero. L’emolisi viene valutata dosando nel surnatante (dopo circa 24 ore) o direttamente l’emoglobina libera dismessa dagli eritrociti lisati o indirettamente dosando un enzima endoeritrocitario che è la lattico deidrogenasi (LDH).

In base a tali premesse, viene monitorata la ROE per alcuni giorni con il dosaggio della LDH, poi si somministra ad un volontario un medicamento omeopatico ultramolecolare scelto in base alle sue caratteristiche biotipologiche e si valuta ancora la sua resistenza eritrocitaria: si avrà una riduzione della ROE evidenziata da un aumento della concentrazione della LDH.