Covid 19
18-03-2020
La COVID-19 è la malattia provocata da un nuovo Coronavirus. Si tratta di una malattia respiratoria che presenta modalità di contagio e spettro sintomatologico simile a quello della Influenza classica e, come tale, può manifestarsi con forme cliniche da molte blande fino a forme di Polmonite Interstiziale grave con insufficienza respiratoria che necessitano di supporto terapeutico intensivo ospedaliero. Qui di seguito verranno date alcune indicazioni terapeutiche omeopatiche per la COVID- 19 che dovranno essere gestite nel modo seguente:
- In NESSUN MODO si intende promuovere una terapia omeopatica IN SOSTITUZIONE di terapie ufficiali che godono di evidenza scientifica
- Le terapie omeopatiche proposte potranno essere attuate in aggiunta a quanto il medico di famiglia o medici specialisti hanno già proposto
- Le terapie omeopatiche proposte potranno essere usate senza associazione a farmaci ufficiali QUALORA IL MEDICO DI FAMIGLIA O MEDICI SPECIALISTI NON ABBIANO PRESCRITTO ALCUN FARMACO
Lo spettro sintomatologico della COVID- 19 è, quindi, il seguente:
- NESSUN SINTOMO
- PERIODO PRODROMICO con sintomi di malessere generale. Tale stadio può mancare
- INTERESSAMENTO VIE AEREE SUPERIORI;
I. Coriza (Raffreddore) con o senza scolo nasale
II. Mal di gola (faringite, laringite, faringo-laringite)
III. Tosse secca o con scarso escreato - INTERESSAMENTO VIE AEREE INFERIORI;
I. Tosse secca o con scarso escreato per tracheite, bronchite, trocheo-bronchite
II. Difficoltà respiratorie, respiro corto, fame d’aria (dispnea) ed Oppressione toracica per polmonite interstiziale - FEBBRE
Dallo spettro derivano i seguenti quadri clinici:
Il quadro clinico “A” è la condizione del soggetto che ha contratto l’infezione senza sviluppare sintomi. Sarebbe positivo al test se fosse effettuato e può evolvere in due direzioni: verso la guarigione con la negativizzazione del test oppure verso il quadro “B”.
Il quadro clinico “B” presenta sintomi di malessere generale senza interessamento dell’apparato respiratorio: cefalea, artromialgie, disturbi gastro-intestinali. Sarebbe positivo al test se fosse effettuato e può evolvere in due direzioni: verso la guarigione con la negativizzazione del test oppure verso il quadro “C”.
[I due quadri clinici sopra delineati che evolvono verso la guarigione sono probabilmente i quadri più frequenti e rappresentano la fonte di contagio maggiore in quanto non richiamando l’attenzione impediscono limitazioni di contatto sociale. È stato proposto da alcuni di effettuare il test a tappeto su tutta la popolazione per permettere un maggiore controllo della diffusione del virus, ma limitazioni di ordine tecnico ed economico hanno impedito che ciò fosse realizzato]
Il quadro clinico “C” è la somma dei sintomi del quadro “B” con i sintomi della Coriza (raffreddore comune). Si tratta di un raffreddore del tutto simile a quello determinato da altri virus. Può presentarsi con o senza scolo nasale. Ovviamente il test sarebbe positivo se fosse effettuato ed il quadro può evolvere in due direzioni: verso la guarigione con la negativizzazione del test oppure verso il quadro “D”. Nel caso di evoluzione verso il quadro clinico successivo i sintomi di malessere generale che accompagnano la coriza vengono raggruppati sotto la specie dei sintomi prodromici.
[Anche qui in caso di guarigione la sensazione è quella di essersi trovati di fronte ad un banale raffreddore… In realtà tali soggetti hanno contribuito notevolmente alla diffusione del virus, diffusione che sarebbe potuto essere di gran lunga minore se si fosse adottato l’opzione di effettuare il test almeno a quelli che presentano la sintomatologia del comune raffreddore: ma tali argomentazioni nascono con il senno del poi]
Il quadro clinico “D” associa i sintomi del quadro clinico “C” con l’interessamento infiammatorio delle prime vie respiratorie: faringe, laringe e trachea. È il quadro clinico del raffreddore con il mal di gola con modesta infiammazione SENZA O CON POCA TOSSE. Ovviamente anche qui il test sarebbe positivo se fosse effettuato ed il quadro può evolvere in due direzioni: verso la guarigione con la negativizzazione del test oppure verso il quadro “E”.
[Valgono le stesse considerazioni già fatte: dall’inizio dei sintomi fino alla risoluzione di tale quadro clinico sono passati circa 10 giorni ma fino ad oggi per tale quadro clinico il test non viene consigliato…]
Il quadro clinico “E” è del tutto simile al quadro precedente con la differenza che il processo infiammatorio che interessa le prime vie respiratorie è più intenso ed è responsabile della presenza di TOSSE SECCA INSISTENTE, CONTINUA ED INTENSA. Tale sintomo oggi richiama la attenzione dei sanitari che predispongono per tali pazienti l’esecuzione del test, ovviamente positivo subito o in seconda battuta. Oggi sono disponibili farmaci ufficiali sperimentali in grado di abbreviare il decorso della malattia verso la guarigione. Tuttavia, vale sempre la possibile evoluzione o verso la guarigione o verso il quadro clinico “F”.
Il quadro clinico “F” è simile al quadro precedente ma si differenzia per la presenza di TOSSE SECCA O SCARSAMENTE PRODUTTIVA MOLTO PIU' INTENSA ED AFFATICANTE. Tale differenza deriva dall’interessamento delle BASSE VIE RESPIRATORIE: trachea, bronchi e bronchioli. Tale quadro può evolvere verso la guarigione oppure verso il quadro clinico “G”.
Il quadro clinico “G” si caratterizza per la presenza oltre dei sintomi del quadro clinico precedente per la presenza di DISPNEA, ossia di fame d’aria con respiri molto frequenti e corti, oppressione toracica ed ansia. Il motivo della dispnea è dovuto al fatto che il virus determina una infiammazione nel tessuto connettivo intersitziale presente tra gli alveoli dove sono presenti i vasi sanguigni per gli scambi gassosi: l’ossigeno, quindi, arriva negli alveoli ma gli scambi gassosi sono ostacolati.
Obiettivi del trattamento omeopatico della COVID- 19
Ad oggi (18 marzo 2020) il test per il coronavirus non viene effettuato a tappeto sulla popolazione per scoprire eventuali portatori asintomatici (quadro clinico “A”) o paucisintomatici (quadri clinici da “B” a “D”). Per tale motivo un soggetto, oltre il fatto di di contagiare inconsapevolmente soggetti sani, potrebbe sviluppare una pericolosa insufficienza respiratoria per un raffreddore o mal di gola che non pensava fosse una COVID- 19. La stessa cosa non accade con quadri clinici che comportano la presenza di tosse secca insistente: qui il test permette di intercettare una COVID- 19 che potrà essere curata con farmaci convenzionali, pur se sperimentali, secondo quanto la Medicina Ufficiale determina.
Per quanto detto, gli obiettivi del trattamento omeopatico relativamente alla COVID-19 si snodano in tre punti:
- pazienti con sintomatologia delle prime vie respiratorie (coriza, mal di gola, tosse secca lieve) per la quale la Medicina Ufficiale NON SOMMINISTRA ALCUNA MEDICINA INDICATA PER LA COVID- 19 perché non ritiene necessario il test per il coronavirus
- pazienti con sintomatologia delle vie respiratorie positive al test per il coronavirus per la quale la Medicina Ufficiale NON SOMMINISTRA ALCUNA MEDICINA INDICATA PER LA COVID- 19
- pazienti con sintomatologia delle vie respiratorie e positivi al test per il coronavirus per la quale la Medicina Ufficiale SOMMINISTRA MEDICINE INDICATE PER LA COVID- 19
Nei pazienti del 1°, del 2° e del 3° gruppo l’utilizzo di una terapia omeopatica potrebbe rappresentare un aiuto aggiuntivo per l’ottenimento della guarigione: nel 1° e nel 2° gruppo senza associazione ai farmaci ufficiali, nel 3° gruppo in associazione.
1° MEDICAMENTO OMEOPATICO: EUPATORIUM PERFOLIATUM
- PERIODO PRODROMICO
- Dolori generalizzati, alla schiena, ai polsi di tipo contusivo o come di ossa rotte che si spostano velocemente in ogni direzione
- Dolori ai globi oculari
- Grande astenia
- Freddolosità che induce a ricercare calore
- SETE INTENSA, ma bere incrementa la freddolosità, induce nausea e vomito (per tali motivi spesso beve acqua calda)
- coliche addominali
- CORYZA (con i sintomi del periodo prodromico presenti ed anche accentuati)
- fluente con lacrimazione e faccia rossa
- MAL DI GOLA (con i sintomi del periodo prodromico presenti ed anche accentuati)
- Raucedine, secchezza
- TOSSE < sdraiato, < notte, < inspirando. > sdraiato sull’addome
- secca, continua, rauca
- TORACE
- dolore retrosternale tossendo: si tiene il torace con le mani
- dolore respirando
- sensazione di raschiamento bronchiale
- FEBBRE – CHILL (fase del freddo con i sintomi del periodo prodromico accentuati) < movimento < bevendo acqua fredda
- BRIVIDO INIZIA NELLA SCHIENA POI SI PROPAGA
- FEBBRE – HEAT (fase del calore con i sintomi del periodo prodromico accentuati)
- faccia rossa come il melograno
- cefalea pulsantE
- DISPNEA > con la testa e le spalle alte
RIASSUNTO
PERIODO PRODROMICO: TANTA: sete, freddo, dolori tipici, stanchezza
CORYZA, MAL DI GOLA
TOSSE SECCA < sdraiato sulla schiena, < notte, < inspirando. > sdraiato sull’addome
TORACE dolore < tossendo si tiene il torace con le mani < respirando <notte
FEBBRE – CHILL < movimento < bevendo acqua fredda INIZIA NELLA SCHIENA
FEBBRE – HEAT faccia rossa come il melograno, cefalea pulsante
DISPNEA > con la testa e le spalle alte